Piazza Cordusio è, ad oggi, una delle piazze più importanti di Milano.
Il suo nome deriva da "Curia ducis", ossia corte dei duchi lombardi. Il duca in questione era quello longobardo che aveva qui il suo palazzo.
Il suo aspetto attuale è stato definito a fine '800 quando sono stati eretti i palazzi che vediamo attualmente, tra cui Palazzo Broggi che dal 1901 al 1932 ospitò la Borsa. Negli anni '20 questa sede risultò essere insufficiente per le esigenze della città e fu quindi progettato e costruito in quattro anni l'attuale sede in piazza Affari (Palazzo Mezzanotte). Palazzo Broggi divenne così la sede centrale delle Poste per poi chiudere in attesa di ospitare, nel 2018, la catena americana di Starbucks.
Al centro della piazza ellittica è situato il monumento a Giuseppe Parini; se ci posizioniamo ai suoi piedi possiamo ammirare alla nostra sinistra il Duomo, mentre alla nostra destra il Castello Sforzesco.
Da piazza Cordusio proseguiamo lungo la via Mercanti, per arrivare a Palazzo della Ragione, monumento quasi fatiscente ma altrettanto affascinante.
Qui infatti possiamo ammirare uno dei primi simboli di Milano, o meglio, di Mediolanum.
Riguardo le origini della città meneghina abbiamo ad oggi molte versioni, sia leggendarie che storiche.
L'origine leggendaria più accreditata è senz'altro quella narrata da Tito Livio, secondo il quale un principe celtico di nome Belloveso nel 660 a.C., era alla ricerca di un proprio territorio sul quale governare dove avrebbe potuto finalmente fondare una città grande e potente da potergli garantire fama nel corso dei secoli. Armato di questi desideri, insieme ad un gruppo della sua popolazione, gli Insubri, varcò le Alpi (proveniva molto probabilmente dall'attuale Francia) arrivando nella Pianura Padana. Qui consultò l'oracolo il quale gli disse che, dove avrebbe trovato una scrofa ricoperta per metà di lana allora lì avrebbe potuto fondare la sua città. Belloveso disperava di poter trovare un animale simile, ma incredibilmente, mentre riposava sotto un albero, scorse questo maiale e lì fondò Mediolanum (metà lana). Il nome latino Mediolanum in realtà proviene molto probabilmente da quello celtico Medhelan.
L'immagine della scrofa semilanuta possiamo ammirarla sulla seconda arcata del Palazzo della Ragione (lato che si affaccia su via Mercanti).
Palazzo della Ragione ad oggi non offre di sé un aspetto splendido dato che è stato infatti a lungo abbandonato; di certo non si presentava in queste condizioni nel XIII sec, nella Milano Comunale: allora si trovava esattamente nel centro della Piazza Mercanti, che era considerata il centro della città. Fino all'Unità d'Italia infatti questa zona era una piazza alla quale si accedeva attraverso sei porte; dopo il 1867, con la rielaborazione di Piazza del Duomo, ne sono rimaste solo tre. Palazzo della Ragione era la sede del Tribunale (dove cioè si discutevano le ragioni delle varie controparti) ed anche sotto i suoi portici avvenivano le contrattazioni. Forse poteva servire passare informazioni segrete l'attuale sistema di comunicazione: se ci posizioniamo infatti sotto i portici verso Cordusio e proviamo a parlare rivolti verso un angolo ecco che, quasi per magia, la nostra voce arriva limpida all'interlocutore che si trova sull'angolo opposto!
Se ora rivolgiamo il nostro sguardo al centro dell'attuale piazza Mercanti, possiamo ammirare la vera del pozzo che, fino al 1877 si trovava davanti alla Porta s. Margherita (in corrispondenza di via santa Margherita). Eppure fino ad allora c'era al suo posto una grande pietra che veniva chiamata "la pietra dei falliti". Su questa pietra infatti dovevano sedersi, con i pantaloni calati, coloro che venivano dichiarati falliti. La sentenza veniva letta dalla "Parlera", ossia dal balcone della Loggia degli Osii (edificio di fronte al Palazzo della Ragione) dal giudice che contemporaneamente metteva all'asta i beni del fallito il quale era vittima degli scherzi dei passanti; finito l'incanto il condannato veniva condotto nella prigione della Malastalla (che si trovava nell'attuale via Orefici), nella quale venivano rinchiusi, non solo i debitori insolventi, ma anche i figli disubbidienti!
I detenuti potevano però sperare di essere liberati in occasione del Natale o della Pasqua, quando cioè veniva elargita la grazia o quando qualche facoltoso milanese decideva di appianare i debiti di qualche insolvente.
Su via Mercanti infine, di fronte al Palazzo della Ragione, troviamo il Palazzo dei Giureconsulti con al centro della sua facciata una statua enorme che rappresenta s. Ambrogio benedicente. Nel XVIII sec. l'oste dell'osteria ancora presente in piazza Mercanti fu arrestato perché aumentò il prezzo della polenta da due a tre soldi. Al momento dell'arresto alzando lo sguardo vide la statua e prontamente disse: "non è colpa mia! E' sant'Ambrogio che con le dita mi diceva tre, portala a tre soldi la polenta!" Eppure la sua prontezza di spirito non gli servì ad evitargli la galera!
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