domenica 27 aprile 2014

BRERA parte 1



VIA FIORI CHIARI

Il nome di questo quartiere deriva probabilmente da Braida, termine di origine longobarda che indica una superficie erbosa nei pressi della città.  
L'itinerario parte da p.za Cordusio per concludersi in via Verdi, nei pressi della Scala.

Nell'antica Mediolanum la porzione di città che andava dall'attuale p.za Cordusio fino a via Cusani/
via Dell'orso era occupato dall'horreum (granaio); attualmente lo si può ammirare nei sotterranei dell'edificio di via dei Bossi 4 (vedi post 23 giugno 2019).
All'incrocio dell'attuale via Broletto con le succitate via Cusani e Dell'orso invece c'era la Porta Comacina dalla quale partiva l'omonima strada di importanza strategica per l'Impero (Mediolanum è stata a lungo capitale dell'impero romano d'occidente) poichè conduceva alle provincie al di là delle Alpi (Gallie) dalle quali veniva la minaccia alla... pace romana. 
Questa porzione di città (dall'antica Porta Comacina fino alle mura spagnole) era caratterizzata da una intensa presenza di chiese, conventi e monasteri. La via che conduceva a Como era per la maggior parte del suo tracciato circondata da una natura vergine e folta che dava rifugio a diversi briganti che prendevano di mira i viandanti diretti in città. Storicamente, anche in anni recenti, questo quartiere ha fotto parlare di se' per episodi di cronaca e microcriminalità...

Dunque, se partiamo da Cordusio, lungo la via Broletto la prima curiosità che si incontra è la chiesa di s. Tomaso in Terramara, un edificio di antica costruzione (risale al x sec.), ma ricostruito nel 1576; la sua facciata è invece neoclassica e fu qui posizionata nel 1827 cambiando radicalmente l'orientamento della chiesa. Un'antica leggenda milanese narra che il nome derivi da un episodio in cui Giovanni Maria Visconti (duca di Milano nel XIV sec.), furioso in seguito al rifiuto del parroco della chiesa di celebrare il funerale di un uomo, dato che la vedova non aveva i mezzi per pagare il compenso al prete, fece seppellire lo stesso prete da vivo nella bara del defunto nel cimitero della chiesa, da cui il nome di San Tomaso in Terra Amara. Probabilmente la dicitura deriva da quelle popolazioni che, sfuggendo alle invasioni barbariche, si rifugiarono in questa zona della città che prese il nome di Terra Amara in memoria delle proprie terre d'origine.

Fonte: Wikipedia


In via del Lauro 7 è il palazzo della Compagnia Milano Assicurazioni, la più antica d'Italia, fondata nel 1825. Nei sotterranei di questo palazzo si può ammirare un'aula rettangolare absidata del I sec. d.c., forse adibita al culto dell'imperatore e perciò detta "domus lauri" che probabilmente ha dato il nome alla via stessa.

Lungo via Mercato (la prosecuzione di via Broletto) si intersecavano via delle Erbe (tutt'ora esistente) e la parallela via della Frutta (ormai soppressa) dove si teneva il mercato durante il medioevo.
All'inizio di questa via, sulla destra, è possibile ammirare la chiesa di santa Maria del Carmine, ex convento dei padri carmelitani del XIV sec. Al suo interno, lungo la navata sinistra, si trova la statua di un santo molto originale: Sant'Espedito, del quale si ignora la biografia e si dubita anche della sua reale esistenza. Molto probabilmente è stato un martire del II sec. d.c., rappresentato con una croce in mano sulla quale c'è scritto hodie (oggi), mentre con il piede sinistro schiaccia un corvo che pronuncia la parola cras (domani). In altre parole, Espedito sembra suggerirci di non fare domani quello che è possibile fare oggi e per questa ragione, nonchè per il suo nome, viene considerato il santo delle grazie urgenti; ne sanno qualcosa gli studenti che chiedono aiuto prima di un esame o una interrogazione imminente!


All'altezza dell'abside di questa chiesa troviamo via Ciovasso dove, un tempo, si teneva il mercato delle sete.
La vicina via Madonnina ha inizio da p.za del Carmine e deve il suo nome forse alla presenza di un' edicola votiva che custodiva la statua della Madonna, eppure, nonostante la presenza di questa sacra opera, la via era il luogo "del malcostume e del vizio" nel XIX sec.
Proseguendo lungo via Madonnina si incrocerà sulla destra la chiesa di San Carpoforo la quale sarebbe stata fondata sul luogo di un antico tempio dedicato a una divinità carpofora (portatrice di frutti) e solo in seguito sarebbe stata trasformata in chiesa cristiana da Santa Marcellina (sorella del vescovo Ambrogio) e successivamente sconsacrata. Ad oggi è sede del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera.


Questa chiesa si trova in via Marco Formentini (via di certo non dedicata al sindaco di Milano degli anni novanta, ma lo storico del XIX sec.) che si immette in via Fiori Chiari la quale, insieme alla quasi omonima via Fiori Oscuri, aveva la funzione di "camminadelle" di servizio interne e parallele alle mura.

Poco oltre infatti troviamo la cerchia dei navigli (l'attuale via Pontaccio, chiamata così a causa del rozzo ponte che permetteva di scavalcare il corso d'acqua) che circondava le mura milanesi.
In questa via è possibile ammirare Palazzo Crivelli che, prima dei bombardamenti del 1943, occupava quasi interamente il lato opposto della via Pontaccio.

ANTICA FARMACIA V. PONTACCIO ANG. C.SO GARIBALDI

Nel corso del XVI sec. venne demolita la porta medievale che si trovava all'inizio dell'attuale corso Garibaldi.
Al numero 11 del corso troviamo l'ex teatro Fossati, ora sede del Teatro Studio Melato, una delle tre sale del Piccolo Teatro di Milano (l'ingresso principale si trova sulla parallela via Rivoli). Questa istituzione culturale fu edificata sull'area un tempo occupata dal monastero dedicato a Santa Maria degli Angioli e inaugurata un mese e mezzo prima dell'annessione di Milano al Regno di Sardegna (aprile 1859). Con la scacciata degli austriaci si decise di posizionare sulla facciata del teatro le statue di Giuseppe Garibaldi e sua moglie Anita, nonchè dedicare il corso all'eroe dei due mondi.
Originariamente doveva essere un teatro diurno, cioè un posto per spettacoli pomeridiani che, non avendo il tetto, riceveva la luce solare direttamente dall'alto. In caso di mal tempo, veniva tirato un telone e la recita continuava a lume di petrolio. Negli anni ottanta del secolo scorso il teatro è stato modificato e attualmente la sua sala richiama un motivo tipico dell'architettura tradizionale milanese come i ballatoi a ringhiera. Questo edificio ospita inoltre la scuola di teatro.



Accanto al Teatro Studio c'è l'altra sede, Teatro Strehler inaugurato nel 1998, mentre la sede storica (Teatro Grassi) si trova in via Rovello, alle spalle della chiesa di san Tomaso in Terramara.

Superato il teatro si incontra una piccola chiesa neoclassica che una volta era il tempio evangelico metodista, mentre ora ospita la sede Garibaldi del Centro Aggregazione Multifunzionale. Ciò che più colpisce di questo complesso architettonico è il misterioso portico rinascimentale, o meglio, di ciò che rimane dell'antico portico, che si trova all'interno del giardino del CAM. Negli anni settanta il Comune di Milano decise di abbattere una casa ormai fatiscente che si trovava in questo posto e, nel farlo, spuntò questa opera del XIV sec. Ad oggi non si è ancora riusciti a comprendere a quale edificio appartenesse; si ipotizza che fosse il portico di una sontuosa villa suburbana o i resti del monastero di Santa Caterina.


PORTICI C.SO GARIBALDI

Di fronte al CAM invece, al civico 20, sorgeva "lo Spedale di San Simpliciano", uno dei più antichi ospizi per i poveri, fondato  nell'XI dai ricchi coniugi Della Pila. Quando si decise di trasferirlo all'interno della Ca' Granda, qui fu creato il Conservatorio di Santa Pelagia, riservato a tutte le donne di mondo che decidevano di ritornare a una vita virtuosa.

Come precedentemente detto, questa zona abbondava di strutture religiose e infatti tutt'oggi qui possiamo ammirare la bellissima Basilica di San Simpliciano (vedi post 5 novembre 2013).  

1 commento:

  1. E' tutto molto bello, descrittivo e interessante. Leggendo, ci si augura di poter andare presto a visitare personalmente questi luoghi meravigliosi e, fortunatamente, anche così vicini. Grazie Francesco perchè ci permetti di gustare la nostra Milano, in tutti i suoi angoli più nascosti e caratteristici, stando comodamente seduti davanti ad un pc! Visitate gente, visitate!! Rossana L.

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