sabato 8 novembre 2014

LARGO CAIROLI e dintorni


Via Dante (vedi post precedente) termina in largo Cairoli dietro il quale, in via Luca Beltrami, è possibile notare due edifici gemelli che ospitavano il teatro Olimpia e il teatro Eden.
Nell'edificio posto a sinistra (guardando il Castello) venne aperto nel 1932 il Cineteatro Eden, la cui magnifica pensilina in stile liberty è tutt'ora al suo posto.



Teatro eden inizio '900 da www.giusepperausa2.it



















Teatro celebre perché qui debuttò Wanda Osiris; nel tempo ospitò anche i campionati di lotta greco-romana...!
Una particolarità del cinema Piccolo Eden era quella di essere la prima sala italiana a dotarsi di sistema di retro-proiezione: la macchina veniva posta dietro lo schermo e la pellicola veniva proiettata alla rovescia in trasparenza, in modo da apparire agli spettatori nel verso corretto. Il sistema non ottenne molto successo perché le scene risultavano essere piuttosto buie.
Attualmente questa tecnica è stata adottata dal cinema Plinius in viale Abruzzi (sala 6).
Il Cineteatro Eden chiuse nel 1986 per divenire prima una discoteca e gelateria e successivamente un ristorante.

Il Teatro Olimpia, specializzato in prosa, invece si trovava all'interno del palazzo sulla destra, ad oggi occupato da un famoso negozio di articoli sportivi.
Questa istituzione ebbe l'onore di scoprire il talento di Walter Chiari: nel gennaio del 1944 il sig. Annichiarico si trovava in questo teatro per partecipare a un concorso per dilettanti. Anche se all'inizio un po' ritroso, fece due numeri che riscuotevano sempre successo con gli amici: l'imitazione di Hitler e la gag del balbuziente che cerca disperatamente di ordinare una granita al bar. Il pubblico apprezzò quella esibizione euforicamente, decretandogli un successo pressoché istantaneo.


A sinistra di largo Cairoli invece troviamo via san Giovanni sul muro. Questo nome deriva dalla omonima chiesa che qui avremmo trovato fino al 1786 (anno della sua soppressione) e chiamata così perché sorgeva a ridosso delle antiche mura romane.
Attiguo alla chiesa di san Giovanni sul muro avremmo trovato l'oratorio di san Leonardo edificato nel 1482 e abbattuto anch'esso nel 1786. Ad oggi rimangono solo alcuni avanzi della parete sinistra di questo piccolo edificio religioso inglobati nel palazzo al civico 13.

Resti oratorio san Leonardo

Imponente è la presenza del Teatro Dal Verme dall'origine assai curiosa. Fino al 1864 al posto di questo edificio avremmo trovato uno spazio erboso poi donato al famoso circense milanese Gaetano Ciniselli, celebre in tutta Europa per i suoi spettacoli equestri. Fu quindi edificato in suo onore un circo che però provocò subito forti malumori tra gli abitanti della zona, tanto che il conte Francesco Dal Verme, proprietario di diversi immobili nella via san Giovanni sul muro, si sentì in dovere di acquistare l'area del Politeama (questo era il nome del famoso circo). Al posto di questa struttura fece edificare l'attuale edificio (che subì trasformazioni nel tempo) la quale contese a lungo alla Scala la fama di miglior teatro della città.

Teatro Dal Verme 1880
In via Puccini 3 (una traversa di via san Giovanni sul muro) è bello farsi sorprendere da ciò che rimane dell'antico Palazzo Dal Verme. Erano i Dal Verme una nobile famiglia di origini veronesi, capitani di ventura a servizio dei Visconti. A partire dal XV sec., divennero proprietari di tutta questa area e qui avevano il loro palazzo che però venne quasi raso al suolo dalle bombe del 1943. Con la ricostruzione post bellica si decise di conservare ciò che rimane dell'antico palazzo rinascimentale (la corte porticata sui quattro lati, con affreschi e vera di pozzo al centro) dietro la facciata di un palazzo moderno. Inoltre sull'antica corte si affacciano moderni condomini quasi a voler togliere spazio alla storia!

Palazzo Dal Verme

Via san Giovanni sul muro ospitava diverse strutture religiose: la via infatti terminava (così come oggi) in via Meravigli e proprio all'angolo con questa strada avremmo potuto ammirare la chiesetta di san Giacomo, costruita nel 1359 e della quale non è rimasta alcuna traccia.
Di fronte a questa chiesa scomparsa si affaccia via Giuseppe Brentano, meglio conosciuta come vicolo dei Vecchi poiché avremmo potuto trovarci un ospizio ormai soppresso.

Edificio che ospitava probabilmente l'ospizio
Ad oggi invece in via san Giovanni sul muro è rimasta solo la chiesa s.Maria della Consolazione (XVI sec.) chiamata anche santa Maria al Castello.

Santa Maria della consolazione
La chiesa è attualmente un importante punto di riferimento per la comunità filippina che ha donato una copia della statua del Santo Nino de Cebu (il bambino Gesù di Cebu: la più antica immagine religiosa delle Filippine) e che è visibile nella prima cappella a sinistra.

Santo Nino de Cebu
Per ammirare la prossima curiosità, è necessario recarsi in vicolo san Giovanni sul muro (a metà della via) al quale si accede passando sotto un arco moderno all'interno di un edificio altrettanto moderno; anticamente c'era invece un arco a tutto sesto che aveva la stessa funzione e che era adiacente alla chiesa di san Giovanni sul muro.

Via san Giovanni sul muro prima del 1786 (da urbanfilemilano.blogspot.it)


















Attuale aspetto (da urbanfilemilano.blogspot.it)





















Sempre in questo vicolo troviamo il Consolato del Sud Africa che ci riserva una piacevole sorpresa:



la statua a grandezza naturale di Nelson Mandela! L'autore l'ha voluto rappresentare senza alcun piedistallo per rappresentare la sua umiltà che era la vera carta vincente di questo grande personaggio storico!

All'angolo tra via Giulini e via Porlezza è situata la Parrocchia dei santi Sergio, Serafino, e Vincenzo chiamata anche la chiesa più corta di Milano.

Parrocchia dei santi Sergio, Serafino e Vincenzo
Questa è una chiesa molto antica (756); nel XV sec. venne trasformata in monastero (san Vincenzo alle Monache) e il suo spazio interno fu suddiviso in due parti: una parte per i fedeli e l'altra (al di là di una parete) per le monache; entrambe forse vennero interamente affrescate dal Luini.
Fu soppressa nel 1798 e da allora fu adibita a svariati usi: studio d'arte, cabina di trasformazione elettrica, cinema.
Nel 1964 venne smantellata e dell'antica struttura rimane qui la facciata della chiesa riservata alle religiose con la parte interna profonda solo 6 mt, tanto che l'altare non è stato posizionato in fondo alla navata principale, come si è soliti fare, ma subito sulla destra. Ad oggi la chiesa è stata consacrata e affidata alla comunità russa ortodossa e i loro fedeli, dopo la funzione domenicale, si ritrovano nei sotterranei della chiesa per stare insieme in grandi tavolate imbandite con i cibi preparati dalle donne.
Qualche decina di metri più avanti invece è possibile ammirare la facciata della chiesa una volta riservata ai fedeli, oggi invece ingresso maestoso di un palazzo di uffici.


Ex monastero san Vincenzo alle monache

Al civico 9 della perpendicolare via Camperio invece si trovano i resti del chiostro del monastero ormai demolito, inseriti nel cortile di un moderno condominio.


Chiostro ex monastero san Vincenzo alle monache

Via Camperio fino a qualche anno fa si chiamava via san Vincenzino alle monache in onore del Monasterium Novum. Ancora prima invece aveva un nome diverso: contrada del Majno, dal nome di un'illustre casata che qui risiedeva. I milanesi presto ribattezzarono la zona con un nome nuovo dal suono simile, ma dal significato decisamente diverso:  "contrada del Matto".

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