sabato 1 marzo 2025

TARANTASIO: IL MOSTRO CHE INQUINA L'ARIA CITTADINA


Ma chi l’ha detto che al mondo esiste solo il mostro di Loch Ness?

Anche in Lombardia c’è ne è stato uno talmente perfido da dare il la all’ammorbamento dell’aria già a partire dalla notte dei tempi.

Il drago in questione si chiamava Tarantasio e abitava in uno specchio d’acqua che non c’è più (sempre che sia esistito): il lago Gerundo, nel lodigiano.

Questo mostro aveva un alito talmente pestilenziale, da ammorbare l’aria di tutta la zona. Eppure questo era il minimo…si racconta infatti che si nutrisse di bambini e che faceva affondare qualunque barca avesse il coraggio di solcare le acque del lago.

Eppure, come in tutte le favole che si rispettino, a un certo punto comparve l’eroe capace di alleviare i malanni della collettività. A Taranta (frazione di Cassano d’Adda) un giorno si materializzò l’eroica figura di Uberto Visconti venuto addirittura dal Lago Maggiore per liberare i poveri lombardi da questa presenza demoniaca.

Lo scontro fu sicuramente tremendo ed epico, i due giorni di battaglia parvero due mesi…eppure l’audace Uberto riuscì nel suo intento. L’immonda bestia era finalmente morta e lui poteva vantarsene con tutti (bambini, pescatori e fanciulle, soprattutto fanciulle).

Talmente eroica fu la sua impresa da far immortalare il drago nell’atto di divorare un bambino nel nuovo stemma famigliare. Stemma che da lì a poco sarebbe stato ricordato con il semplice nome di Biscione.

Foto tratta da www.deamoneta.com


Eppure Uberto, prima di vantarsi di tali e tante opere eroiche nel XII sec. doveva documentarsi meglio: già nel XI sec. il monaco Sabbio narrava di un mostro ormai soppresso…Insomma Uberto barlafuss ante litteram!

Ad oggi lo scheletro del tremendo drago si è ormai disperso. Una leggenda lombarda narra che alla destra del ponte che scavalca l’Adda, nei pressi della città di Lodi, avremmo potuto trovare la sua tomba. Svariate costole erano e sono disseminate in alcuni paesi della bassa Pianura Padana. Una ad esempio è ancora possibile ammirarla appesa al soffitto nel santuario della Natività della Beata Vergine a Paladina (BG). Qui ci si è presi la briga di studiarla ed è emerso che l’osso apparteneva ad un mammuth…

Foto tratta da www.prolocotarantasio.altervista.org


Ma il drago in realtà non è scomparso dalla memoria dei lombardi. Lo si può ritrovare raffigurato, non solo probabilmente nello stemma cittadino, ma anche ad esempio in un piccolo bassorilievo sula facciata del Duomo (vedi foto a inizio articolo).

Inoltre negli anni cinquanta fu trovato un esiguo giacimento di petrolio a Cortemaggiore (PC), non lontano quindi dal Lago Gerundo. La benzina che da qui proveniva fu messa in commercio con il logo del drago Tarantasio talmente stilizzato da diventare un cane a sei zampe che sputa una fiamma (smog?). Logo che ancora possiamo ammirare quando ci riforniamo di benzina presso i distributori Agip.

Fonte:wikipedia