Ma chi l’ha detto che al mondo esiste solo il mostro di Loch Ness?
Anche in Lombardia c’è ne è stato uno talmente perfido da
dare il la all’ammorbamento dell’aria già a partire dalla notte dei tempi.
Il drago in questione si chiamava Tarantasio e abitava in uno
specchio d’acqua che non c’è più (sempre che sia esistito): il lago Gerundo,
nel lodigiano.
Questo mostro aveva un alito talmente pestilenziale, da
ammorbare l’aria di tutta la zona. Eppure questo era il minimo…si racconta infatti
che si nutrisse di bambini e che faceva affondare qualunque barca avesse il
coraggio di solcare le acque del lago.
Eppure, come in tutte le favole che si rispettino, a un
certo punto comparve l’eroe capace di alleviare i malanni della collettività. A
Taranta (frazione di Cassano d’Adda) un giorno si materializzò l’eroica figura
di Uberto Visconti venuto addirittura dal Lago Maggiore per liberare i poveri
lombardi da questa presenza demoniaca.
Lo scontro fu sicuramente tremendo ed epico, i due giorni di
battaglia parvero due mesi…eppure l’audace Uberto riuscì nel suo intento. L’immonda
bestia era finalmente morta e lui poteva vantarsene con tutti (bambini,
pescatori e fanciulle, soprattutto fanciulle).
Talmente eroica fu la sua impresa da far immortalare il
drago nell’atto di divorare un bambino nel nuovo stemma famigliare. Stemma che
da lì a poco sarebbe stato ricordato con il semplice nome di Biscione.
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Foto tratta da www.deamoneta.com |
Eppure Uberto, prima di vantarsi di tali e tante opere
eroiche nel XII sec. doveva documentarsi meglio: già nel XI sec. il monaco
Sabbio narrava di un mostro ormai soppresso…Insomma Uberto barlafuss ante
litteram!
Ad oggi lo scheletro del tremendo drago si è ormai disperso.
Una leggenda lombarda narra che alla destra del ponte che scavalca l’Adda, nei
pressi della città di Lodi, avremmo potuto trovare la sua tomba. Svariate
costole erano e sono disseminate in alcuni paesi della bassa Pianura Padana.
Una ad esempio è ancora possibile ammirarla appesa al soffitto nel santuario
della Natività della Beata Vergine a Paladina (BG). Qui ci si è presi la briga
di studiarla ed è emerso che l’osso apparteneva ad un mammuth…
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Foto tratta da www.prolocotarantasio.altervista.org |
Ma il drago in realtà non è scomparso dalla memoria dei
lombardi. Lo si può ritrovare raffigurato, non solo probabilmente nello stemma
cittadino, ma anche ad esempio in un piccolo bassorilievo sula facciata del
Duomo (vedi foto a inizio articolo).
Inoltre negli anni cinquanta fu trovato un esiguo giacimento
di petrolio a Cortemaggiore (PC), non lontano quindi dal Lago Gerundo. La
benzina che da qui proveniva fu messa in commercio con il logo del drago Tarantasio
talmente stilizzato da diventare un cane a sei zampe che sputa una fiamma
(smog?). Logo che ancora possiamo ammirare quando ci riforniamo di benzina
presso i distributori Agip.
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Fonte:wikipedia |
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