Cicerone fanciullo che legge (autore Vincenzo Foppa) Fonte: wikipedia |
Della serie “non si butta via niente”…
Ci troviamo in via dei Bossi (una traversa di via Broletto, zona Brera), al civico 4: qui anticamente avremmo trovato il Banco Mediceo,
ossia la sede dove venivano amministrati gli affari dei Medici, signori di Firenze.
Fino alla metà del Quattrocento, Milano e Firenze erano
due nemici storici. Solo con l’avvento di Francesco Sforza le due nobili famiglie crearono un'alleanza tale da regalare alla città lombarda, non solo il Banco Mediceo, ma anche un intero palazzo nobiliare deputato ad ospitare i Medici durante i loro soggiorni milanesi (attualmente in via
Terraggio).
Il Palazzo di via dei Bossi serviva ad amministrare gli
affari dei signori di Firenze (banchieri) e sorgeva nell'attuale contrada (strada), la
quale si estendeva fino in piazza san Fedele.
Solo nel XVIII sec. si decise di stravolgere l’assetto di
questa porzione cittadina, in seguito alla costruzione del teatro alla Scala.
Chi ne fece le spese fu anche il rinascimentale Banco Mediceo
che venne quasi totalmente demolito.
L’edificio era la prima testimonianza del nuovo e
rivoluzionario stile architettonico, quello rinascimentale, proveniente dal capoluogo
toscano. Era al suo interno riccamente decorato da affreschi, ma l’unica
testimonianza a noi sopravvissuta è un grazioso lacerto conservato al Wallace collection, museo londinese, raffigurante Cicerone fanciullo che legge (autore Vincenzo Foppa- vedi immagine iniziale). Altri reperti è possibile trovarli al museo del Castello
Sforzesco: il portale d’ingresso e un medaglione.
Ad oggi dell’originale palazzo rimane solo parte dell’antico
chiostro, mentre l’intero immobile è adibito ad uffici.
Attuale palazzo in via dei Bossi 4 Fonte: http://www.lombardiabeniculturali.it |
Eppure, prima del palazzo del Banco Mediceo, qui avremmo trovato,
sotto il livello stradale, l’antico horreum, ossia il grande magazzino della
romana Mediolanum, che aveva la funzione di stoccare le granaglie necessarie al
soddisfacimento delle necessità dei cittadini ed in particolare dei soldati. L’attuale
via Broletto infatti era la via che collegava il foro romano (sito in piazza
san Sepolcro) con la porta Comacina, l’ingresso più importante e temuto dall'intero
Impero dato che da qui potevano irrompere i nemici di Roma che stazionavano
nel nord Europa. Dunque, nel IV sec. d.C. le zone a settentrione della città erano
quelle maggiormente presidiate dall'esercito.
Ad oggi nei sotterranei del palazzo di via dei Bossi 4 è
ancora possibile trovare ciò che rimane degli antichi magazzini, peccato che la
visita degli stessi sia decisamente difficile.
Antico horreum Fonte: http://milanoarcheologia.beniculturali.it |
Ma qual è l'etimo della via? Il nome Bossi deriva dalla parola “bue”, in latino bos, che era lo stemma della grande
contrada. Da qui il nome della nobile famiglia dei Bossi, nome assai
diffuso in città e divenuto celebre anche a livello nazionale.
Di Massimop - http://www.armoriale.it/wiki/Categoria:Stemmi_civici_della_Lombardia, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69174542 |
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