Lunedì mattina di una grigia giornata di gennaio. Mi metto in macchina per giungere pigramente al primo appuntamento di lavoro della giornata, in ritardo ovviamente. Arrivo in via Enna e il “milanese imbruttito” che c’è in me si mette ad imprecare per la topografia di questo angolo di Milano: “ma c’era bisogno di fare una strada ad esse? non si poteva renderla più rettilinea?? Per cosa poi: l’ennesima cascina che ormai non serve più a niente!”
Eppure mentre parole furiose mi impegnano la bocca, lo
sguardo cade sulla “cascina inutile”: un fabbricato davvero prestigioso…
Mi riprometto di fermarmi ad ammirarla al mio ritorno e per
fortuna, terminato il colloquio mattutino, ho un attimo di pausa.
Parcheggio e mi reco nei pressi della cascina. In quel
momento esce un agente immobiliare che, dopo aver salutato cordialmente dei
potenziali clienti, mi rivolge la parola, incuriosito dal punto di domanda che
mi si è stampato in faccia.
“Cerca qualcuno?”
“No ero semplicemente incuriosito da questa cascina che è
decisamente diversa dalle altre in zona: non è per niente tenuta male anzi
sembrereb…”
“Vuole visitarla?” mi interrompe l’agente. Timidamente
rispondo di sì e mi introduco in un contesto rinascimentale (sento quasi
suonare i liuti al mio ingresso…).
Lacerti di affreschi rinascimentali. Foto di Francesco Mezzotera |
Quale la sorpresa nello scoprire che in mezzo ai palazzoni
grigi e popolari della, diciamo, Barona viene custodito un immobile che risale
al XV sec.!
Palazzoni moderni incombono sulla cascina tutelata dal vincolo ambientale. Foto di Francesco Mezzotera |
Grazie al mio fortuito Cicerone quella mattina scopro la
storia della Cascina Corio, di recente trasformata in un elegante condominio
con tanto di appartamenti moderni al proprio interno.
Sorgeva nel cuore di Ronchetto sul Naviglio, comune
indipendente fino al 1924, anno in cui venne annesso a Milano. Si suppone che
Ronchetto fosse di origine romana dato che la via Merula, prospicente alla
cascina stessa, probabilmente aveva funzione di Decumano.
Via Merula Foto tratta da www.ilcielosumilano.it |
La cascina non era semplicemente un luogo di lavoro dei
contadini, ma anche una delle residenze della nobile famiglia Corio. Questi
ultimi erano al servizio degli Sforza; addirittura Giovanni Angelo era capo
delle guardie di Galeazzo Maria, nonché titolato a riscuotere il dazio dalle
imbarcazioni transitanti sul vicino Naviglio. Questo ci fa quindi pensare che Cascina
Corio avesse principalmente la funzione di dogana.
L’edificio è dunque costituito da due corpi distinti: al
civico 15 della via Merula troviamo la residenza nobiliare, mentre al 13 l’ex
cascina vera e propria.
Giardino condominiale all'interno dell'ex cascina |
Come si presentava la stessa corte prima del suo restauro Foto tratta da www.milanoneicantieridellarte.it |
L’ingresso nobiliare ci accoglie con un soffitto finemente
affrescato (XVI sec.), mentre all’interno ancora si conserva la “Sala Picta”
così chiamata per la sua fascia decorativa lungo tutte le quattro pareti con
tanto di puttini. Era questa probabilmente la camera nuziale dei nobili
proprietari ed oggi trasformato in un monolocale abitato da condomini
decisamente fortunati! All’ingresso della Sala Picta, sulla parete esterna,
invece fa bella mostra di se’ una ceramica della scuola di Andrea della Robbia.
La chiesetta in origine intitolata a san Silvestro e che si affaccia su via Merula è stata
elegantemente recuperata e trasformata in un potenziale appartamento con tanto
di travi originali a vista, rosone e soffitto di ben 8 metri.
L’elegante corte rettangolare di quella che era la residenza,
nonché luogo di lavoro, dei contadini ha un elegante aspetto antico (ingresso
dal civico 13). Qui si apre il salone della casa padronale impreziosito da un
camino del XVII sec. affiancato da due antichi bassorilievi e altrettante
grate. La cascina infatti fu per un periodo abitata dalle monache dell’ordine
di santa Maria della Valle e quindi c’è da supporre che le grate vennero poste in
questo periodo.
L’agente immobiliare, terminata la sua visita guidata, si
volta a guardarmi e a fatica faccio in tempo a chiudere la bocca spalancata per
tanta bellezza inaspettata!
E’ incredibile pensare che la rigogliosa campagna lombarda
che qui avremmo trovato è stata violentata da una edilizia moderna che tutto
cercava tranne che la conservazione del bello. E bello è questo angolo di
Milano racchiuso tra le mura di un condominio davvero speciale!
Antica rimessa delle carrozze |
Ringrazio il mio Cicerone, saluto e mi avvio all’auto con uno sguardo sorridente, convinto finalmente che il resto della giornata non potrà che essere positivo.
pensare che lavoravo là vicino in una delle più grosse fabbriche della zone!!!
RispondiEliminaRichard Ginori?
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